bracci robotici su marte

All’interno dell’ambizioso programma Mars Sample Return, frutto della collaborazione fra NASA e Agenzia Spaziale Europea, Leonardo sta progettando a Nerviano (Milano) dei bracci meccatronici in grado di operare sul territorio marziano. Il programma, che si svilupperà in più di un decennio successivo all’atterraggio del rover Perseverance della NASA su Marte il 18 febbraio 2021, ha l’obiettivo di riportare sulla Terra campioni del suolo del Pianeta Rosso per la prima volta nella storia. Il rover Perseverance, nel corso della sua esplorazione già in corso, raccoglierà campioni di suolo e li sigillerà in appositi contenitori di forma tubolare che deporrà sul terreno.

Nel 2026 partirà la storica missione per il loro recupero. Un modulo di atterraggio, il Sample Retrieval Lander della NASA, sarà lanciato per posarsi sul suolo di Marte nel 2027. Il lander rilascerà un veicolo robotico prodotto dall’ESA, il Sample Fetch Rover, che seguirà le tracce di Perseverance. Sia sul Lander che sul Rover si troveranno gli speciali bracci robotici che Leonardo sta progettando come responsabile del consorzio che riunisce molteplici industrie europee. Questi sistemi non solo dovranno operare nelle terribili condizioni ambientali di Marte, ma dovranno resistere agli shock del lancio dalla Terra e ai lunghi mesi di viaggio nello Spazio oltre che, soprattutto, alla sempre rischiosa discesa fino sul suolo del Pianeta Rosso. Dovranno essere quanto più compatti e leggeri possibile perché il contenimento di pesi e volumi è fondamentale per ogni lancio spaziale, funzionare con un minimo consumo di energia e trovarsi a loro agio in un ambiente dove la gravità è pari a circa un terzo di quella terrestre. La loro presa dovrà essere salda, ma al contempo delicata: servirà, infatti, una capacità di manipolazione molto più sofisticata di quella finora utilizzata nelle precedenti missioni su Marte, che si è per lo più limitata all’utilizzo di più semplici bracci “posizionatori” per deporre strumentazioni sul terreno.

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