Bioconiugazione

La bioconiugazione consiste nel coniugare tra loro molecole delle quali almeno una è una biomolecola, in genere un anticorpo, una proteina o un oligonucleotide. I bioconiugati vengono utilizzati per scopi di rivelazione, determinazione analitica, targeting e tracciamento di biomolecole di interesse nel campo delle biotecnologie, della medicina o delle nanotecnologie.
Applicazioni
Tra le tante applicazioni, possiamo citare: la coniugazione di sonde fluorescenti ad anticorpi per la citometria a flusso e l’imaging microscopico, la coniugazione di anticorpi monoclonali a microsfere o nanoparticelle per l’immunoprecipitazione, la coniugazione tra anticorpi e farmaci per lo sviluppo di nuove terapie e la coniugazione di proteine mediante legami crociati (crosslinking) per lo studio delle loro interazioni biologiche.
ADC Coniugazione Farmaco Anticorpo
La tecnologia di coniugazione farmaco-anticorpo (ADC) utilizza anticorpi monoclonali per trasportare principi attivi farmaceutici ad elevata attività o potenza (HPAPI) nelle cellule bersaglio. Nella sua forma coniugata, un HPAPI mostra un’attività terapeutica più selettiva nei confronti delle cellule bersaglio, evitando le altre. Questa tecnica di bioconiugazione è utilizzata per una veicolazione del farmaco mirata e più sicura. I fattori che determinano quali reagenti per la creazione di cosiddetto un legame crociato (crosslinking) e quali condizioni di reazione utilizzare per una bioconiugazione ottimale sono: le proprietà chimiche e fisiche del reagente, la sua lunghezza, le sue dimensioni complessive, la sua natura più o meno idrofila, la facilità con cui può essere spezzato (cleavability), i gruppi funzionali con cui è in grado di coniugarsi nonché le informazioni disponibili sulle sue applicazioni pregresse nel contesto dato.
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